Chiesa: L’8xmille che vola altrove.

Bellissimo articolo di don Paolo Farinella che con la sua definizione di "prete fino al midollo ma con il cuore laico" spiega il lento fallimento dei vertci della Chiesa in un Italia guidata da un "dittatorello da strapazzo, uomo finto dalla testa ai piedi". (madu)
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Tutti i giornali riportano la ricognizione prevista dalla legge
sull’8xmille che prevede la chiusura contabile e la conseguente
ripartizione delle quote ogni tre anni. Nell’anno 2010 si chiude la
partita del 2007, relativa all’anno fiscale del 2006. Questo tempo è
necessario perché lo Stato non ha la certezza contabile delle sue
entrate immediatamente, ma gli occorrono tre anni, segno inequivocabile
di un carrozzone che non è certo nemmeno se è vivo o morto. Così vano
le cose. Al comando però c’è «il governo del fare»! Cosa succederebbe
se ci fosse un governo appena normale?
La ricognizione contabile ha sancito che in modo uniforme e costante
sono diminuite le firme a favore della Chiesa cattolica e anche le
offerte liberali direttamente deducibili sono calate di circa 100 mila
unità. Un salasso che preoccupa la gerarchia cattolica, unica
responsabile e colpevole. Se la presidenza della Cei fosse onesta,
dovrebbe far pagare i 35 milioni in meno a Ruini, a Bagnasco, a Bertone e
loro collaboratori perché responsabili «in solido» per le loro
continue ingerenze destabilizzanti nella vita democratica della Nazione
italiana.
Essi infatti non si limitano a dire e a proporre la loro idea di
società, di morale, di progettualità umana, ma operano, anche
sottobanco, per imporre la loro visione ai parlamenti e ai governi con
misure di scambio e contrattazione illecita. Bisogna però dire che la
loro visione del mondo e il loro modo di essere credenti non sono gli
unici possibili, perché altri modi e forme di cristianesimo cattolico
hanno uguale diritto di cittadinanza senza per questo essere modelli
teologici inferiori.
Il 31maggio 2010 scrivevo al cardinale Angelo Bagnasco, presidente
della Cei e vescovo di Genova: «Molti cominciano a lasciare la Chiesa e
a devolvere l’8xmille ad altre confessioni religiose: lei sicuramente
sa che le offerte alla Chiesa cattolica continuano a diminuire; deve,
però, sapere che è una conseguenza diretta dell’inesistente magistero
della Cei che ha mutato la profezia in diplomazia e la verità in
servilismo». (Lettera di Paolo Farinella al Card. Angelo Bagnasco in
data 31 maggio 2009).
Non ci voleva l’arte dello sciamano per capire che l’irruenza micidiale
con cui il card. Ruini nel 2004 impedì che si svolgesse il referendum
sulla procreazione assistita, intimando ai cattolici di non recarsi
alle urne, fu un boomerang micidiale per la Gerarchia cattolica. Una
vittoria di Pirro che fece cadere Romano Prodi, presidente del
Consiglio, il quale ebbe l’ardire di affermare in pubblico di «essere
un cristiano adulto» e quindi che sarebbe andato a votare, come
d’altronde fece il sottoscritto, prete fin nel midollo dal cuore laico.
La corte di Strasburgo, infatti, ha modificato la legge, rendendola
vana. Una battaglia inutile.
Non è necessario avere l’arte della divinazione per concludere che
l’imposizione al parlamento, posseduto da Silvio Berlusconi,
dittatorello da strapazzo e uomo finto dalla testa ai piedi, di cassare
qualsiasi legge sulle coppie di fatto (DICO, ecc.) e testamento
biologico, fu letta dal popolo cattolico pensante come un «vulnus»
terrificante nell’ordinamento giuridico e istituzionale. Il risultato
dell’8xmille di oggi deve collegarsi a quelle scelte per capire che i
vescovi devo tornare a fare i vescovi, ad esercitare la profezia e non
continuare a commettere atti impuri con Berlusconi e questo parlamento
formalmente prono al bacio della sacra pantofola, ma pronto e deciso a
strozzare la voce della Chiesa che così è destinata ad essere schiava
di un potere perverso, eversivo, immorale e antidemocratico. (leggi tutto)