Voce al popolo! La terra è del popolo che la vive e che la ama. Resistere, resistere…resistere! (madu)
ASSEDIO MILITARE A VICENZA
Nella giornata dell’indipendenza Vicenza ha subito l’occupazione
militare; di seguito una breve ricostruzione dei fatti che, partendo
dalla vigilia della manifestazione, evidenzia la volontà di intimidire
la città per tapparle la bocca…
1-2 luglio.
Il Dal Molin è ogni giorno più militarizzato; il cantiere è presidiato
dai carabinieri, mentre l’intera area è sorvegliata da pattuglie della
polizia e agenti in borghese. Il Presidio Permanente dichiara le
proprie intenzioni: entrare nell’area che gli statunitensi vorrebbero
trasformare in base di guerra per piantare migliaia di bandiere
NoDalMolin. I residenti, nel frattempo, lamentano la crescente
militarizzazione del quartiere e gli estenuanti controlli a cui sono
sottoposti.
3 luglio.
Il Giornale di Vicenza pubblica il suo scoop, una “notizia bomba”;
secondo il quotidiano berico un carico di bombe a mano rubate una
settimana prima in Slovenia sarebbe destinato al corteo del giorno
successivo. Il giornalista non indica la fonte della notizia e sulla
stampa italiana e slovena non c’è traccia di questo furto. La notizia,
ovviamente, verrà smentita dai fatti, ma questo il quotidiano non lo
riferirà ai suoi lettori.
Nel pomeriggio dello stesso giorno l’intera area nord della città si
riempie di forze dell’ordine; i camion che trasportano in Presidio
migliaia di bottiglie d’acqua e il palco che sarà montato nel prato
verde vengono ripetutamente fermati per infiniti controlli che non
portano a nulla. Un giornalista che entra in Via Ferrarin per girare un
reportage viene fermato, identificato e multato.
4 luglio.
Ore 10.00. I primi contingenti di forze dell’ordine si
dispongono, diversamente dalle manifestazioni precedenti e da quanto
annunciato dal questore, all’esterno del Dal Molin, lungo la strada che
dovrebbe percorrere il corteo.
Ore 11.00. I vigili del fuoco calano una barca nel
fiume che costeggia il lato nord del cantiere statunitense. I pullman
in partenza da molte città vengono fermati per infiniti controlli;
alcuni non giungeranno mai a Vicenza.
Ore 12.00. A 50 metri dal Presidio Permanente,
lungo l’argine che costeggia il Dal Molin e su Ponte Marchese si
schiera il Tuscania, unità dei carabinieri che ha combattuto in
Afghanistan. Proprio all’imbocco del ponte viene piazzato un blindato
con il rosto sul paraurti anteriore e i lancilacrimogeni. (leggi tutto)
Il video