Monthly Archives: Luglio 2011

Italia: I Barbari –in giacca e cravatta- alle porte

.

Di: Conn Hallinan

Fonte: Foreign Policy in Focus

 

PAESTUM, ITALIA – Le mura raccontano tante cose della storia di un paese. Dato che il loro scopo è di lasciare fuori le persone che vogliono entrare, in generale significano guai. Nel caso di queste stupende,. rovine di una città a sud-est di Napoli, nel VI secolo a.C i Greci tentavano di tenere fuori da essa gli Etruschi che non  amavano  una colonia caduta improvvisamente tra capo e collo..

L’Italia ha tantissime mura, specialmente al nord e al centro dove le cittadine e città grandi  si raggruppano  in posizione elevata. Gli Italiani non hanno costruito i centri abitati in alto per godersi il panorama. Ciò che ora è pittoresco era, a quei tempi,  un paradiso sicuro dai barbari.

Ora, però, i barbari sono tornati, solo che questa volta non sono tribù con nomi terrificanti come Goti, Unni e Longobardi. Oggi i bruti hanno etichette dal suono insipido come Fondo Monetario Internazionale, (FMI), Unione Europea (EE) e Moody’s. E alcuni dei peggiori sono di produzione locale: Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti.

L’Italia è nei guai fino al collo, sebbene non sia certo l’unica. Mentre i titoli dei giornali spettano alla Grecia, al Portogallo e alla Spagna, l’Italia ha il secondo maggior  tasso di debito in Europa e uno dei  tassi più bassi di crescita. L’8 luglio, le rendite dei bond italiani hanno raggiunto il livello più alto negli ultimi nove anni e il mercato azionario del paese è crollato bruscamente. Dato che l’Italia ha la terza economia più  grande della zona dove si usa l’euro, se essa  è nei guai, anche  l’euro subisce la stessa sorte. E, al contrario del Portogallo, della Grecia o dell’Irlanda, l’Italia è di gran lunga più grande per un salvataggio finanziario (non voglio dire che i programmi criminali di austerità che vengono imposti ora  a tutte queste tre nazioni abbia qualche cosa in comune con i “salvataggi”). Sono semplicemente i contribuenti che coprono le frenesie speculative rovinose fatte dalle banche francesi, tedesche e olandesi.

Ci sono segnali che l’economia italiana stia deragliando, ma sono segnali sottili. un sacco di case abbandonate e con l’erba incolta, per esempio.

Le case abbandonate sono a Pompei, dove il governo non ha più i soldi per puntellare le mura di questa città che ha 2000 anni. La Pompei dei meravigliosi mosaici e dei sorprendenti affreschi, è diventata una città fantasma che si vede dalle strade e dai marciapiedi.

Gli immensi templi dorici di Paestum sono conservati meravigliosamente, ma l’erba si è impadronita  di gran parte del resto della città. E’affascinante vagare tra le rovine, trovando deliziosi pavimenti di mosaico, giardini nei peristili, o piscine, ma le autorità italiane non hanno lasciato che l’erba crescesse per stimolare la curiosità dei turisti; non hanno i soldi per farla tagliare.

In questo paese si percepisce che la gente sta trattenendo il respiro. L’attuale governo di centro-destra sta facendo approvare un pacchetto di misure di austerità  di 68 miliardi di dollari che innalzerà l’età pensionabile, taglierà gli assegni dell’assistenza medica, e lascerà a casa i dipendenti statali, ma molti dei tagli non saranno effettivi fino al 2013 e al 2014. Nella speranza di evitare la rabbia degli elettori, l’attuale ministro della finanza, Giulio Tremonti,  ha rimandato i tagli in modo che  non saranno effettivi fino a dopo le elezioni della primavera  prossima. (leggi tutto)

.

Fonte: Znetitaly

.


Don Verzè e don Gallo, la morte e la vita

.

di don Paolo Farinella

Sono appena rientrato da una serata di festa celebrata a Genova per gli 83 anni di don Andrea Gallo, a cui ha partecipato una folla enorme di amici e cittadini e alcuni politici. A fare festa c’era anche il gotha del «Il Fatto Quotidiano» (Padellaro, Travaglio, Sansa), Moni Ovadia, Gino Paoli e tanti, tanti altri. Un popolo attorno ad un uomo, un partigiano, un prete che da tutta la vita vive sul marciapiede per acchiappare chi sul marciapiede può finire e vi è già finito. Un prete, un uomo, un partigiano, invocato e riconosciuto come leader morale indiscusso.

La forza di don Gallo è la «nudità»: è nudo di tutto ciò che oggi è di modo: il denaro, il potere, il sesso. Egli ha il vestito della parola, che si fa profezia di giustizia e di trasparenza nella coerenza. Sopra il vestito la bandiera della Pace dipinta dall’arcobaleno. Genova, città medaglia d’oro della Resistenza, il giorno 18 luglio 2011 ha messo sul candelabro evangelico il lume splendente della bella persona di don Gallo e lo ha proposto a tutti come punto di riferimento dell’Italia migliore, quell’Italia che è disprezzata dal governo in carica per voce del ministro Brunetta. Ieri ho visto attorno a don Gallo Andrea l’Italia del cuore, quella che non si rassegnerà mia al potere del malaffare e del ricatto, della delinquenza e del mercimonio.

Mentre la festa scorreva allegra e intensa, tra gli epitaffi graffianti e micidiali di Enzo Costa e gli apologhi esilaranti e per questo densi di spiritualità di Moni Ovadia, istintivamente il mio pensiero correva ad un altro prete, don Luigi Maria Verzè, 91 anni, che cominciò come segretario di San Giovanni Calabria, vescovo dei poveri e dei diseredati e finì, anzi sta finendo, come complice di Berlusconi, boss che affoga nei sospetti di corruzione.

Ora sulla sua coscienza grava anche la morte suicida del suo più stretto collaboratore Mario Cal che non ha retto al fallimento del San Raffaele a cui l’ha portato la gestione del prete imprenditore. Questi fa affari con tutti, a prescindere da ogni moralità e legalità. Il fatto è talmente grave che su pressione dell’appena neo papa Paolo VI la diocesi di Milano nel 1964 gli commina «la proibizione di esercitare il sacro ministero» per giungere al 1973 quando viene «sospeso a divinis». In seguito le pene canoniche saranno revocate non si sa per quali vie e con quali mezzi. Questo prete era solito chiamare Dio «Top Manager».

Ha sempre creduto nella Provvidenza che per lui assume il volto di un certo Silvio Berlusconi che nel 1968 attraverso la Edilnord acquista 712 mila mq di terreni vicino Segrate per costruire la città avveniristica del futuro, chiamata «Milano 2», dove oggi sappiamo ospitava prostitute e minorenni per sollazzarsi dalle noie del governo. Tutto questo ben di dio confinava a sud con i terreni dell’erigendo San Raffaele. Tra don Verzè e Berlusconi fu amore a prima vista, quel fulmine che di solito scoppia all’insaputa tra uomini della stessa di razza. (leggi tutto)

.

Fonte: domani Arcoiris.tv

.


Anonymous e LulzSec: Messaggio dai ribellweb

Per troppi anni le persone ci hanno considerato criminali.

E’ ora di dare la giusta definizione del movimento e di far capire che siamo gente che si batte unicamente per la libertà e giustizia, contrastando la censura in tutte le sue forme.

.

 

.

Fonte: Anonymous Italy

.